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mer
22 lug
2020Castello al Monte, Piazzale degli SmeducciSan Severino MarcheOre 21.15
SUONI PER LA RINASCITA - Nell’ambito del progetto Marche InVita, Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma - In collaborazione con Città di San Severino Marche
Charles Gounod Petite Symphonie per flauto, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 corni, 2 fagotti, CG 590
Antonin Dvořák Serenata per 10 strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso in re min., Op. 44
Gioacchino Rossini Il Barbiere di Siviglia: Sinfonia – arrangiamento per ensemble di fiati di Michele Mangani
«Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena», recita il primo verso di un celebre sonetto del Petrarca musicato, fra gli altri, da Claudio Monteverdi in uno splendido madrigale. Da esso la FORM trae spunto per il titolo del concerto di questa sera, ZEFIRO TORNA, dove il richiamo all’aria e alla piacevole brezza della bella stagione allude sia al “soffio” dei fiati che formano l’ensemble strumentale col sostegno di violoncello e contrabbasso, sia al carattere dei brani in programma, tutti ispirati, pur nella diversità di genere e stile, al concetto di “serenare” (trascorrere le ore al sereno), ovvero a quel senso di serenità, di allegria, di benessere, di leggerezza che ispira il ritrovarsi insieme nelle sere d’estate per suonare ed ascoltare musica en plein air.
Così, naturalmente, la Serenata per fiati di Dvořák, nella quale il compositore recupera, in epoca tardo romantica, la vecchia serenata settecentesca fondendone la freschezza d’invenzione melodica e la generale levità di tono con i ritmi e le melodie danzanti della musica popolare ceca. E così, pure, la Petite Symphonie di Gounod che apre il programma, opera di gusto raffinato sul piano del colore strumentale ma dal tono lieve e scherzoso, godibilissima al primo ascolto per la facilità della sua linea melodica. Ad esse ben si collega, in chiusura di serata, l’esecuzione della Sinfonia da Il barbiere di Siviglia di Rossini nell’arrangiamento per fiati di Michele Mangani, a rafforzare, con l’inconfondibile impulso “in crescendo” del compositore pesarese, il soffio lieve e beneaugurante di Zefiro che spira fra le note del concerto.